A
novembre del 1985 la Liguori Editore di Napoli pubblicò un mio
lavoro dal titolo Considerazioni sul Principio di Relatività
Generale, con il quale facevo tra l’altro vedere che la Legge di
caduta dei gravi formulata da Galileo Galilei circa quattrocento anni
fa, secondo la quale, in assenza di aria, una piuma ed un carro armato,
se lasciati cadere insieme da una certa altezza, raggiungerebbero il
suolo contemporaneamente, non corrisponde al vero. E’ immediato
giungere a questa conclusione secondo la quale il corpo più
pesante raggiungerebbe il suolo prima della piuma in un tempuscolo,
ancora oggi, di difficilissima determinazione sperimentale. E’
quanto si riesce a stabilire teoricamente e con formule ben precise in
base alla Legge di Gravitazione Universale dell’insuperabile
Newton (v. I Principia UTET) il quale non se ne rese proprio conto (v.
Sui Paradossi di Newton Longobardi Editore (2002) oppure
www.carlosantagata.it). La Scienza Ufficiale, nonostante le più
varie sollecitazioni, nascondendosi dietro un dito, si ostina a
difendere la formulazione data da Galileo anche perché essa
costituisce uno dei postulati fondamentali della Relatività
Generale e quindi, a tutto scapito del conseguente e massiccio
progresso scientifico che sta dietro questo primo newtoniano risultato,
nega questioni di inestimabile grandezza scientifica ed il motivo si
intuisce facilmente. Nel 1986 in un Convegno tenutosi a Palazzo Serra
di Cassano (Napoli), il grande fisico italiano Tullio Regge convenne
con me (vedi terza legge di Keplero che si deduce dalla teoria di
Newton e che contiene le masse dei pianeti) che con Newton la legge di
Galileo subisce una rilettura nel senso già detto, ma, da buon
difensore della Relatività Generale, Egli sosteneva che
l’effetto era così piccolo e tale da non inficiare la
teoria di Einstein. Ma la scienza, come lo stesso Regge sostiene, non
può essere fatta per referendum, né può
affezionarsi a delle insostenibili intuizioni che vanno sostenute col
solo esperimento (il metodo sperimentale di Galileo dove lo mettiamo ?
). Rileviamo che nella trasmissione di SuperQuark di Piero Angela del
9/7/2009 ed a cura del fisico Paco Lanciano si faceva vedere come
suggestivamente due pendoli di peso molto diverso (1 Kg. e 10 Kg)
oscillassero all’unisono. Con Newton si dimostra che quel
sincronismo è solo apparente ed allora se la fisica non si vuole
porre allo stesso livello di un seppur bravo illusionista, così
come continua a fare, deve prendere contezza, una voltaper tutte, che con Newton si ha quanto segue.
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