Svelato l’enigma della gravità
Si dice che San Giuseppe da
Copertino, come tanti altri mistici tra i quali anche Padre Pio, durante l’estasi
si librava nell’aria, sostenuto da una misteriosa forza che annullava il suo
peso. Il Vangelo riporta che Cristo camminava sulle acque del lago Tiberiade,
strabiliando così i suoi discepoli. Anche altre religioni parlano di fenomeni
di levitazione. L’ufologia ci racconta invece di dischi volanti che sfruttano un
incognito tipo di propulsione (probabilmente elettromagnetico). La Scienza, con
Newton, sostiene che la gravità, che ci tiene incollati sulla faccia di questa Terra,
è una forza che attrae tutti i corpi, ma le modalità con le quali essa agisce è
un mistero del tutto paragonabile a quello della detta levitazione. Newton
stesso, non riuscendo spiegare l’origine della gravità, pronunciò la famosa
frase hypotheses non fingo, che è
solo un’amara rinuncia all’intima comprensione del fenomeno. Tra l’altro Egli
pensava che la gravità si potesse ricondurre a differenze di pressione in un impalpabile
etere che permea tutto l’Universo ma questa idea restò solo un sospetto e nulla
di più. Le cose non vanno per niente meglio con Einstein secondo il quale la
gravità consisterebbe in una deformazione che un corpo produce nello spaziotempo che lo circonda. Infatti,
non si riesce a capire il meccanismo con il quale un concetto astratto ed esclusivo
prodotto della mente umana (particolare geometria a quattro dimensioni) possa essere
deformato da una massa e costituire poi dei ferrei binari che costringono ad
esempio la Luna a girare intorno alla Terra. Insomma sia che si cerchi di
attingere spiegazioni sulla profonda natura della gravità dalla religione, dall’ufologia
che dalla scienza, essa resta comunque un enigmatico mistero. E se essa è tale
è illusorio pensare di poterla modificare a nostro piacimento, così come
facciamo per altre forze della natura. Ma se invece scopriamo che la gravità è
riconducibile a campi elettrici e magnetici, che meglio conosciamo e dominiamo,
allora possiamo pensare di poterla modellare a nostro piacimento. In tal caso
idonee apparecchiature tutte elettromagnetiche possono aumentare, diminuire o
annullare la gravità che una massa esercita in un determinato punto dello
spazio che la circonda. Le dimostrazioni che queste conclusioni sono più che
corrette sono ampiamente esposte nel libro dal titolo L’unificazione dei campi elettromagnetici e gravitazionali – Le onde elettromagnetiche
– L’antigravità. In particolare la detta unificazione consente di
intercettare immediatamente e finalmente le elusive onde gravitazionali finora
cercate invano, e questo fatto costituisce una formidabile prova sperimentale
della sua piena validità.
Finalmente scoperte e intercettate
le onde gravitazionali
Subito dopo l’avvento della
Relatività Generale (1916) si è certato di intercettare le onde gravitazionali così
come previste da questa teoria ma a tutt’oggi, nonostante considerevolissimi
sforzi economici fatti sia dalla comunità scientifica europea che americana,
tutto è risultato vano. E’ bene dire esplicitamente che le apparecchiature per
il rilievo delle onde gravitazionali sono state progettate proprio in base alle
caratteristiche fisiche di queste onde così come previste dalla R.G., le quali,
propagandosi nello spaziotempo ed investendo un corpo di massa m, lo
deformerebbero in un certo modo ed è questa deformazione elastica che si cerca
di rilevare. Una volta accertato questo fatto sperimentale resterebbe aperto
solo il problema dell’unificazione della gravità relativistica con le altre
note interazioni, fatto che presenta grossi e finora insormontabili problemi (nobel
Abdus Salam).
Ma se, come sosteniamo, la
gravità è pienamente e totalmente riconducibile ad un fatto esclusivamente elettromagnetico,
ci rendiamo immediatamente conto che queste onde, in cui siamo totalmente
immersi, le avevamo proprio a portata di mano o, più coloritamente, proprio
sotto il nostro naso e che per rilevarle avevamo bisogno di tutt’altra
strumentazione quasi gratuitamente offerta dalla natura.
E ciò è presto detto. Se
consideriamo un qualsiasi sistema binario (ad esempio Terra-Luna) l’orbita
lunare subisce una variazione gravitazionale quando essa passa, per esempio, al
perigeo. Infatti in quel punto la distanza Terra-Luna è minima e quindi, in
base alla formula di Newton, la forza gravitazionale diventa massima. E’ facile
vedere che, in “concomitanza” con detta variazione gravitazionale un magnetogramma terrestre denuncia significative
variazioni del campo magnetico che ci consentono di determinare il tempo di
rivoluzione della Luna intorno alla Terra. Quindi, attraverso l’analisi del
detto magnetogramma, siamo in grado di determinare la frequenza dell’onda
gravitazionale e da qui risalire alla lunghezza d’onda della stessa. Si giunge allora
immediatamente alla conclusione che il campo magnetico terrestre costituisce una
grandiosa ed insostituibile antenna che ci consente di intercettare le onde
gravitazionali (ovvero elettromagnetiche) che colpiscono la Terra e che
provengono sia dal sistema solare che dalle profondità del cosmo che ci
circonda. Dunque basta studiare le variazioni del campo magnetico terrestre per
rilevare la frequenza delle onde gravitazionali che colpiscono continuamente la
Terra.
Ed è facile vedere, ancora nel
caso del detto sistema binario, che esiste, com’è noto, anche una variazione
magnetica terrestre che ha un periodo di 24 ore e 50 minuti, tempo che coincide
con quello che impiega la Luna affinché la essa rioccupi la stessa posizione
rispetto alla Terra, riprendendo quindi ad esercitare la stessa azione
gravitazionale precedente (intervallo della marea lunare). C’è ancora un’analoga
variazione magnetica di 24 ore che coincide poi con il tempo che impiega il
Sole per riprendere apparentemente la stessa posizione spaziale rispetto alla
Terra (marea solare) etc..
E che dire del periodo di
variazione undecennale delle tempeste “magnetiche” che subisce il Sole (sunspot),
periodo che praticamente coincide con il tempo di rivoluzione (“gravitazionale”) di Giove
intorno al Sole che è di 11.8 anni ?
Ovviamente in un semplice
articolo introduttivo come questo non è possibile dire di più e quindi si
rimanda il Lettore al testo dal titolo L’unificazione
dei campi elettromagnetici e gravitazionali – Le onde elettromagnetiche –
L’antigravità.
Aggiungiamo infine che quanto ora
detto non solo corrobora la tesi secondo la quale la gravità è intera-mente
riconducibile ad un puro e semplice fatto elettromagnetico (che già di per sé costituisce
un naturale e poderosissimo passo verso l’anelata unificazione di tutte le note
interazioni) ma questi incontrovertibili riscontri sperimentali, attestando e
certificando l’identità fisica tra gravità ed elettromagnetismo, aprono
finalmente la strada alla possibilità di poter manipolare la gravità,
aumentandola, diminuendola o annul-landola, con inimmaginabili ed enormi
conseguenze che ciò comporta per il progresso tecnologico dell’in-tera umanità.
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